Come conservare l’Aceto Balsamico di Modena? Le indicazioni per mantenerlo inalterato nel tempo

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è un prodotto tipico di alta qualità caratterizzato da un bouquet distintivo e dall’inconfondibile colore bruno, forte e lucente. Questo aceto, eccellenza tutta italiana, può essere utilizzato per rendere uniche sia nel sapore che nel colore tantissime pietanze, e proprio per questo rappresenta ad oggi un elemento importante su ogni tavola. Questa gemma italiana è il risultato di un lunghissimo processo caratterizzato da cura e passione, che contempla anche una corretta conservazione. Infatti, dopo una produzione attenta, composta di diverse fasi e lunghi tempi di affinamento o invecchiamento dell’aceto, quest’ultimo deve essere mantenuto nel tempo in maniera corretta affinché rimanga inalterato e sempre di ottima qualità. Ecco le principali indicazioni da seguire per avere la garanzia di conservare al meglio questo iconico prodotto. Conservare l’Aceto Balsamico di Modena: alcune semplici indicazioni In merito alla conservazione dell’Aceto Balsamico è importante sottolineare prima di tutto che è lo stesso Consorzio di Tutela, con il supporto di assaggiatori qualificati, a garantire l’idoneità e la qualità di ogni prodotto. In questo modo, grazie al lungo processo di invecchiamento opportunamente certificato, l’Aceto Balsamico di Modena non rischia di essere soggetto a particolari alterazioni durante il suo periodo di conservazione e può mantenere inalterate tutte le sue caratteristiche distintive. Il luogo migliore per proteggere il Balsamico Per garantire tutto questo, occorre tenere presente alcune semplici indicazioni: una tra tutte, è conservare l’Aceto Balsamico in un contenitore ben chiuso, in modo tal che l’aroma originario del prodotto non venga intaccato. Inoltre, è consigliato mantenerlo all’interno di un luogo fresco e buio, facendo particolare attenzione a non lasciare mai il prodotto a contatto diretto e prolungato con la luce diretta del sole. Le fonti di calore, un nemico del Balsamico Un alto elemento da considerare nella conservazione di questo straordinario prodotto è il calore: infatti, è bene tenere le bottiglie lontano da fonti di calore, per non sottoporre il prodotto a eccessivi sbalzi di temperatura dannosi. Inoltre, è fondamentale non conservare l’Aceto nel frigorifero, ma semplicemente a temperatura ambiente, così da mantenere inalterate le sue proprietà organolettiche. Mantenere l’aroma e il profumo del Balsamico inalterati Un ulteriore consiglio riguarda il corretto mantenimento degli aromi e dei profumi tipici dell’Aceto Balsamico di Modena. Per garantire che questi ultimi rimangano intatti nel corso del tempo, è bene tenere l’Aceto lontano da profumi o altre sostanze che sono solite emettere odori forti e particolari. Un prodotto garanzia del Made in Italy Come già anticipato in precedenza, la cura e la passione per il Balsamico non si fermano solamente alla sua produzione, ma devono essere garantite anche nella sua successiva conservazione, in modo tale da evitare qualsiasi modifica nel gusto, nel sapore e nell’aspetto dell’Oro Nero di Modena. Data l’importanza del tema, queste precise indicazioni vengono fornite proprio dallo stesso Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena, in Collaborazione con la Camera di Commercio di Modena, per garantire prodotti di altissima qualità inalterati nel tempo, che possano rappresentare al meglio l’eccellenza italiana e il Made In Italy. Alcuni consigli di utilizzo Aceto Balsamico di Modena Questo eccellente prodotto italiano può essere utilizzato in cucina in tantissimi modi poiché è in grado di abbinarsi perfettamente a moltissimi prodotti e pietanze. In particolare, come tipici abbinamenti, vengono consigliati carni rosse, formaggi stagionati, crudità di mare, insalate, verdure di stagione, fragole, frutti di bosco e macedonie estive. In altre parole, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena può essere tranquillamente abbinato a molteplici piatti, dai primi ai secondi, passando per i contorni fino alla frutta e ai dolci. Bastano davvero poche gocce di questo prodotto certificato per sprigionare profumi e aromi totalmente unici, in grado di conferire a ogni piatto un tocco in più. L’Aceto Balsamico può talvolta essere utilizzato già in cottura oppure semplicemente a crudo in base al piatto che si vuole creare, questo proprio grazie alla sua grande versatilità. Affidati solamente agli esperti del settore Proprio per tutte le sue caratteristiche, si raccomanda di scegliere sempre un prodotto certificato e idoneo, come un Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., intenso, dall’aroma inconfondibile e sapientemente strutturato, dal profumo penetrante e complesso, dal tipico colore bruno con sfumature tendenti al nero e riflessi particolarmente cangianti. Insomma, ci troviamo in presenza di una vera eccellenza gastronomica italiana che, con le dovute attenzioni, può mantenere la sua altissima qualità per lungo tempo, e che è caratterizzata da una tradizione e da una produzione attenta, lunga e minuziosa. Se siete degli estimatori di questo eccellente prodotto e vi state chiedendo cosa vedere a Modena, un’opzione interessante è una visita in Acetaia Marchi, una delle migliori acetaie presenti vicino alla città che vi illustrerà tutti i passaggi necessari della preparazione del Balsamico, necessari per dare vita al suo inconfondibile gusto. Un tour guidato in Acetaia Marchi a Modena per scoprire tutti i segreti dell’Oro Nero Presso Acetaia Marchi è possibile partecipare a delle visite guidate (disponibili in diverse lingue, come ad esempio inglese, francese, spagnolo e polacco) all’interno della nostra realtà, per scoprire tutti i segreti della produzione del Balsamico accompagnati dalla passione dei nostri sapienti maestri acetai. A partire dalla rilassante passeggiata all’interno del nostro vigneto fino alla visita presso le sale in cui avviene l’invecchiamento, grazie a questo percorso verrete guidati in tutti gli step della produzione, mentre i nostri maestri acetai vi racconteranno la lunga tradizione che caratterizza la preparazione di questo prodotto tipico di questa regione. Se volete vivere uno straordinario viaggio sensoriale, tra i sapori, le tradizioni e gli aromi del Balsamico, scegliete Acetaia Marchi. Con i nostri tour in acetaia potrete anche partecipare a un’esclusiva degustazione, un’occasione imperdibile in cui potrete assaggiare in prima persone l’altissima qualità degli ingredienti utilizzati e la bontà del Balsamico di nostra produzione. Inoltre, presso la nostra Bottega (ma anche nel nostro e-commerce), potrete acquistare anche tutti i nostri prodotti, come ad esempio l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., i nostri Condimenti Balsamici e anche delle eleganti confezioni regalo. Ma non solo: per celebrare le occasioni speciali, come matrimoni, battesimi o comunioni, prepariamo anche delle bomboniere enogastronomiche totalmente personalizzabili, le migliori dell’Emilia-Romagna. Insomma, se si desidera gustare un prodotto di qualità con un’eccellente preparazione, scegliete Acetaia Marchi: non ve ne pentirete!
Aceto Balsamico e mixology, un’accoppiata innovativa e moderna

Che l’Aceto Balsamico fosse un ingrediente perfetto con ogni piatto e preparazione è, ormai, una cosa risaputa. Tuttavia, solo di recente è diventato anche protagonista di alcuni drink e cocktail, un evento che ha dato a questo prodotto straordinario il diritto di entrare a gamba tesa anche nel mondo della mixology. Infatti, il suo sapore inconfondibile e unico si presta perfettamente a questo tipo di utilizzo, che permette ad un prodotto senza tempo di godere di una ventata di aria fresca e modernità. Se vuoi sapere di più su questo nuovo utilizzo dell’Oro Nero di Modena, allora continua a leggere questo approfondimento dedicato! L’arte della mixology e il “barman mixologist” Prima di proseguire oltre, è utile definire il concetto di “mixology”, un termine che negli ultimi anni è sempre più utilizzato ma che non tutti sanno esattamente cosa significhi. Questa tecnica è nata nei primi decenni dell’800, quando a New York il barman Jerry Thomas iniziò a miscelare diversi tipi differenti di liquori con lo scopo di creare proposte originali che, successivamente, divennero dei cocktail famosi che si diffusero a gran velocità in tutto il mondo. Negli ultimi anni, questa arte si è diffusa a livello internazionale, portando i barman ad affinare sempre di più le tecniche di miscelazione, le competenze e le conoscenze con l’obiettivo di dare vita a drink sempre più originali, preparati con ingredienti sempre più diversi e particolari. Da qui, è nata la figura del “barman mixologist”, un professionista dedito alla creazione di prodotti “home-made” come sciroppi e ricette di cocktail del passato modernizzate con una buona dose di creatività. Proprio in questo scenario, dunque, si cala l’Aceto Balsamico, un prodotto simbolo del Made in Italy che, grazie al suo sapore caratteristico, è diventato protagonista di alcuni cocktail originali. Una nuova veste per il Balsamico L’utilizzo nei cocktail del Balsamico è, sicuramente, una novità che permette a questo prodotto iconico di cambiare ancora una volta veste, calandosi in un contesto totalmente nuovo. Già sperimentato il suo utilizzo in ricette di dolci come, ad esempio, panettoni, praline di cioccolato e anche gelati, adesso il suo “raggio di azione” si amplia, coinvolgendo anche il lato drink e confermandosi come ingrediente distintivo del mondo della mixology. Questo suo nuovo impiego è noto ai professionisti, ma meno al grande pubblico, e rientra nel progetto di valorizzazione di questo prodotto dall’antica tradizione gastronomica. Infatti, l’obiettivo è cercare di stimolare il consumatore attraverso proposte originali, andando a incoraggiare un consumo più ampio dell’Aceto Balsamico. Un prodotto simbolo del territorio L’importanza che l’Aceto Balsamico ricopre all’interno della cultura e della tradizione italiana è certamente innegabile e, un uso innovativo come quello all’interno di cocktail e drink, è un modo per avvicinare questo prodotto anche ad una sfera considerata solitamente molto lontana. Un impiego apprezzato in Italia, ma non solo: infatti, l’Oro Nero di Modena ha molto successo anche all’estero, dove raccoglie estimatori provenienti da numerosi paesi che si sono innamorati del suo gusto inimitabile. Le Acetaie, i luoghi per eccellenza dove viene preparato, diventano dunque dei preziosi centri di sapere, dove viene tramandata l’antica tradizione che permette la creazione di questo importante prodotto. Data la notorietà del Balsamico, se siete appassionati di questo prodotto e vi state chiedendo cosa vedere a Modena, la risposta è molto semplice: una visita guidata in Acetaia Marchi, una delle migliori presenti in Emilia-Romagna. Questa è l’occasione ideale per scoprire come viene preparato questo prodotto protagonista di numerosi piatti e, ormai, drink. Un viaggio sensoriale: dalla passeggiata nei vigneti alla degustazione La scoperta della preparazione dell’Oro Nero di Modena vi verrà raccontata dai nostri esperti maestri acetai che, con passione, vi descriveranno ogni passo essenziale per la realizzazione del Balsamico. Le visite guidate in acetaia hanno inizio con una passeggiata nel nostro vigneto, in cui vengono coltivate le varietà di vitigni specifici necessari per dare vita ad un prodotto di assoluta eccellenza. Successivamente, all’interno dell’acetaia, vengono visitati i locali dove avviene l’invecchiamento, un periodo in cui il prodotto viene lasciati riposare all’interno di botti di legni diversi, essenziali per conferire al Balsamico il suo sapore distintivo. La degustazione finale vi permetterà di proseguire il vostro viaggio anche attraverso il gusto, portandovi in territori mai esplorati prima grazie al sapore intenso e aromatico del Balsamico. Un salto alla Bottega per un ricordo goloso Prima di lasciarci, però, vi consigliamo di fare un giro presso la nostra Bottega, dove sono disponibili tutti i prodotti che prepariamo con grande cura e passione. Qui, con il consiglio dei nostri attenti maestri acetai, vi verranno elencate tutte le varietà di Balsamico disponibili, da quello biologico ai condimenti balsamici, al fine di permettervi di trovare quella più adatta al vostro palato. Le nostre preparazioni si possono trovare anche presso il nostro e-commerce, da cui è possibile acquistare il prodotto desiderato e farselo portare direttamente a casa, per avere con voi un pezzetto di Emilia-Romagna. Se desiderate celebrare un’occasione importante, prepariamo anche eleganti confezioni regalo, ideali per un dono agli appassionati e non. Proprio con lo scopo di celebrare i numerosi utilizzi del Balsamico, Acetaia Marchi ha deciso di aggiungere alla vasta gamma di prodotti e servizi che offre anche la preparazione delle migliori bomboniere enogastronomiche dell’Emilia-Romagna, che vedono il Balsamico come protagonista e che possono essere personalizzate in base ai vostri gusti e desideri. In questo modo si dà agli invitati di matrimoni, battesimi e comunioni la possibilità di avere un ricordo gustoso e originale dell’evento! Scopri con Acetaia Marchi i segreti di un prodotto senza tempo Insomma, l’Aceto Balsamico sin da quando è stato preparato la prima volta ha da subito suscitato un grande successo nei propri consumatori. Questo avviene perché è simbolo di eccellenza italiana, qualità e genuinità, tutti elementi che, nel tempo, hanno conferito a questo straordinario prodotto un’importanza sempre maggiore. Che venga utilizzato come protagonista di un drink, oppure all’interno di una ricetta o di un dolce, state sicuri che l’Oro Nero di Modena non vi deluderà, ma anzi saprà maggiormente catturarvi con il suo sapore unico e distintivo,
È meglio usare un condimento balsamico o l’Aceto Balsamico di Modena IGP? Consigli in cucina

L’Aceto Balsamico è un prodotto tipico del territorio dell’Emilia-Romagna con numerosi estimatori in Italia ma anche nel resto del mondo: per questo motivo, è sempre più presente negli scaffali delle nostre cucine. Questo perché un condimento delizioso e versatile, adatto a gran parte dei nostri piatti salati, ma anche ad alcune ricette dolci. Ci permette di completare pietanze di ogni genere, dalle più semplici e fresche fino ad arrivare a quelle più gustose ed elaborate, garantendo sempre al risultato una marcia in più. Il sapore caratteristico agrodolce, tipico dell’Aceto Balsamico, si sposa benissimo con moltissimi alimenti: bastano poche gocce per soddisfare appieno anche i palati più fini! Oltre all’aceto, però, in cucina vengono spesso usati anche i condimenti balsamici. I due prodotti presentano delle differenze che, per farne un corretto uso sulle vostre tavole, è consigliabile conoscere. Andiamo a vedere in questo articolo cosa differenzia più nello specifico questi due prodotti e come usarli al meglio in cucina. Per cominciare: che cos’è un Condimento Balsamico Prima di evidenziare le caratteristiche sostanziali di questi due prodotti molto apprezzati, è bene definire al meglio cosa siano i Condimenti Balsamici. Se per ciò che riguarda l’Aceto Balsamico non ci sono dubbi, è molto utile sapere che i Condimenti Balsamici siano dei particolari prodotti che non hanno delle specifiche regolamentazioni di produzione o Disciplinari e, per questo motivo, non devono essere sottoposti a specifiche procedure d’invecchiamento. Questo sta a significare che possono essere venduti già a partire dal giorno dopo la loro produzione. Il produttore stesso è, dunque, molto libero di esprimersi, imbottigliando da se’ il proprio prodotto e scegliendo il tipo di flacone da utilizzare. I Condimenti Balsamici sono dei prodotti versatili e gustosi, che si ottengono unendo il mosto d’uva concentrato con l’aceto di vino, ma a seconda delle quantità possono contenere conservanti, coloranti, addensanti, antiossidanti, dolcificanti oppure solfiti aggiunti. Non vi resta che provarli! Le differenze tra Aceto Balsamico di Modena IGP e Condimento a base di Aceto Balsamico Dopo questa breve delucidazione, è giunto il momento di concentrarsi sulle differenze che si possono evidenziare tra l’aceto e il Condimento. Queste ultime risultano essere numerose, tuttavia non sono certo semplici da notare, soprattutto per coloro che non sono esperti in questo settore. Eppure, i due prodotti presentano alcune diversità sostanziali: per cominciare, quella più evidente è sicuramente l’acidità. Infatti, i Condimenti balsamici si presentano con un colore bruno come l’aceto e la loro consistenza è molto corposa. Per quanto riguarda il gusto, nei condimenti balsamici tende a prevalere la componente dolce sulla componente agra: perciò, sono prodotti più adatti per tutti coloro che amano i sapori più “dolci” e meno acetificati, con un’acidità inferiore che va dal 5 al 4,5 %. Già per questo basso livello di acidità non potrebbero, per legge, essere denominati “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P” o “Aceto Balsamico di Modena IGP”: infatti, questi ultimi sono caratterizzati da una acidità almeno del 6%. Inoltre, come già anticipato, l’attuale legislazione in materia permette che i Condimenti Balsamici vengano imbottigliati in bottiglie di diversa capacità, come ad esempio di 40, 50, 100 o 200 ml. Quando usare l’aceto e quando invece è una buona idea usare il condimento balsamico? In generale, per quanto concerne l’utilizzo dei due prodotti, si può affermare che l’Aceto Balsamico possa essere usato come condimento praticamente per qualsiasi pietanza. Infatti, il suo sapore agrodolce si sposa benissimo con numerose tipologie di pietanze quali, ad esempio, la carne, le gustose insalate, i risotti o la frutta. Il condimento balsamico può essere usato per condire gli stessi piatti; tuttavia, bisogna ricordare sempre che il suo gusto è un po’ più dolce e che la consistenza è più densa. Pertanto, il tutto dipende dai vostri gusti e da quelli dei vostri commensali. Inoltre, il condimento balsamico è l’alleato ideale per chi ama decorare le portate e conferire un tocco di eleganza e gusto in più alle proprie preparazioni. Infatti, grazie al suo sapore prevalentemente dolciastro è maggiormente utilizzato per macedonie, gelati e dessert. Perciò, provatelo con le ricette dolci e per rifinire i vostri impiattamenti: state sicuri che non vi deluderà! Aceto Balsamico e condimenti balsamici: dove trovarli? Con queste nostre parole speriamo di avere acceso in voi la curiosità di provare questi prodotti tipici del territorio dell’Emilia-Romagna: se volete assaporare dei prodotti genuini e sfiziosi, allora dovete assolutamente dare un’occhiata alle nostre proposte presenti all’interno della nostra Bottega oppure sul nostro e-commerce. Nella nostra acetaia, infatti, produciamo l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P., l’Aceto Balsamico di Modena I.G.P., i Condimenti Balsamici, salse, confetture e composte di frutta, il tutto secondo l’antica tradizione tipica della nostra terra, proponendo però anche diverse varianti interessanti. Tra queste, troverete il balsamico biologico (come, ad esempio, la versione Bronzo e Platino) e il Condimento Biologico Bianco. Inoltre, se siete desiderosi di fare un regalo sfizioso, proponiamo diverse confezioni regalo di Aceto Balsamico per celebrare occasioni speciali come compleanni e anniversari, oppure creiamo anche delle bomboniere enogastronomiche personalizzate, le migliori di tutta l’Emilia-Romagna, adatte a battesimi e matrimoni. Visita guidata in acetaia con degustazione: vi aspettiamo! Se vi state chiedendo cosa fare a Modena e siete appassionati di Aceto Balsamico e Condimenti Balsamici, allora vi aspettiamo per una visita guidata in una delle migliori Acetaie della città. Grazie ai tour organizzati da Acetaia Marchi (disponibili in diverse lingue come, ad esempio, inglese, francese, spagnolo e polacco), potrete vedere in prima persona come vengono preparati il Balsamico e i Condimenti di nostra produzione ed essere testimoni dell’alta qualità della nostra acetaia. Le nostre visite guidate in acetaia sono l’occasione perfetta per vivere un’esperienza straordinaria attraverso i sapori, i profumi e le tradizioni che rendono unico il nostro territorio, scoprendo i segreti e le antiche tradizioni che si celano dietro alla produzione del Balsamico e dei Condimenti. Inoltre, a fine visita, potrete partecipare ad una degustazione esclusiva dei nostri prodotti, in modo tale da compiere non solo un viaggio nella storia, ma anche nel gusto dell’Emilia-Romagna. Cosa aspettate? Non potete assolutamente perdervi questa avventura sensoriale unica e indimenticabile!
Un weekend a Modena, tra Aceto Balsamico e relax

L’Emilia-Romagna è una delle regioni più importanti in Italia per quanto riguarda la tradizione gastronomica: infatti, qui è possibile intraprendere un vero e proprio viaggio del gusto dell’Aceto Balsamico, ma anche vivere dei momenti di pieno relax immersi nella tranquillità di queste zone poiché, soprattutto durante la stagione invernale, in questi luoghi c’è un’atmosfera magica. Modena, in particolare, è una meta molto ricercata per il suo mix perfetto tra cultura e gastronomia. Questo, infatti, è il posto ideale per un fine settimana invernale fuori porta, dove è possibile apprezzare i paesaggi magici di questa città gustandone anche le eccellenze gastronomiche, tra una visita in acetaia e una passeggiata immersi nelle sue vie storiche. Se desiderate avere dei suggerimenti su come godervi al meglio un weekend a Modena, allora siete nel posto giusto: non vi resta che continuare a leggere questo approfondimento dedicato! Cosa vedere a Modena in un fine settimana Se si vuole passare del tempo in una città d’arte ricca di cultura e tradizioni, allora Modena è adatta alle vostre necessità. Tra eccellenze gastronomiche e automobilistiche, bellezze artistiche e architettoniche, qui potete trovare tutto quello che desiderate per passare un weekend invernale indimenticabile! Prima tappa, un’acetaia storica: un viaggio alla scoperta della tradizione dell’Aceto Balsamico Modena è una città storica con una tradizione unica e, a due passi dalla città, è possibile trovare numerose acetaie storiche protette dalla frenesia urbana. Se state fuggendo dalla quotidianità e cercate un posto unico e ricco di tradizione, allora non potete non visitare la nostra acetaia, una delle migliori di tutta Modena. Qui, tra botti antiche e profumi intensi, i visitatori verranno accolti dai nostri maestri acetai, pronti a svelare tutti i segreti e a raccontare la storia del nostro prezioso “oro nero”. Con la loro guida, potrete scoprire tutti i processi produttivi dell’Aceto Balsamico, una gemma del territorio caratterizzata da un sapore complesso e unico, inimitabile e distintivo. Le nostre visite guidate, che sono disponibili in diverse lingue per soddisfare la curiosità degli estimatori provenienti da tutto il mondo, hanno inizio con una passeggiata tra i nostri vigneti, il luogo dove tutto ha inizio. Qui, infatti, vengono coltivate solamente le varietà di uva migliori e più adatte alla creazione di un Aceto Balsamico di assoluta qualità. Dopo la rilassante passeggiata nei vigneti, ci si sposta all’interno dell’acetaia, dove viene preparato il Balsamico. Grazie ai racconti dei maestri acetai verrà spiegata in modo preciso tutta la sua preparazione, che prosegue con la pigiatura delle uve, la cottura del mosto e l’invecchiamento nelle botti in legni pregiati, che conferiscono al prodotto il suo sapore caratteristico e inimitabile. Successivamente, potrete assaggiare in prima persona l’eccellente qualità del nostro Balsamico grazie ad un’esclusiva degustazione in cui, grazie alla sapiente guida dei maestri acetai, compirete un viaggio sensoriale che vi lascerà un ricordo indelebile nelle vostre menti tra le numerose sfumature di sapori tipiche dell’Oro Nero di Modena. Con questa degustazione proverete l’altissima qualità degli ingredienti che utilizziamo, in modo tale da poter garantire sempre un prodotto eccezionale. Una rilassante passeggiata tra arte e cultura a Modena Dopo la visita in acetaia, anche una tappa a Modena è d’obbligo: qui potrete fare una passeggiata lasciandovi incantare dalle bellezze architettoniche presenti, immersi in una suggestiva atmosfera invernale sospesa tra arte e storia. Partendo dal centro storico della città, con Piazza Grande e il suo splendido Duomo con la Torre Ghirlandina, potrete ammirare la bellezza di questi luoghi che di inverno si vestono di un fascino particolare. Successivamente, un’altra tappa da non perdere è sicuramente il Palazzo Ducale, oggi sede dell’Accademia Militare, che spesso è protagonista di eventi culturali, con mostre ed esposizioni. Ma non solo: Modena è anche una città ricca di musei. Un esempio? Il Museo Enzo Ferrari, perfetto per gli amanti delle auto, ma anche il Museo della Figurina, una collezione che racconta il mondo delle figurine da collezione e il loro legame con la cultura popolare. Scopri le eccellenze artigianali e i prodotti locali Tra le vie del centro è possibile trovare anche numerose botteghe storiche e negozi di artigianato che, d’inverno, creano un’atmosfera accogliente e calda, che invita a curiosare tra i prodotti locali. Ma non solo souvenir, anche eccellenze alimentari: se desiderate portare un pezzetto di questa terra a casa insieme a voi, allora prima del vostro rientro dovete fare un salto anche nella nostra Bottega all’interno di Acetaia Marchi, un luogo magico in cui i maestri acetai vi illustreranno tutte le varietà di Balsamico da noi prodotte, al fine di trovare quella più adatta al vostro palato. Tra i prodotti che prepariamo ci sono anche delle eleganti confezioni regalo di Aceto Balsamico, adatte per festeggiare un’occasione speciale con un regalo sfizioso e unico. Se siete, invece, alla ricerca di una bomboniera enogastronomica originale, noi di Acetaia Marchi produciamo le migliori bomboniere in Emilia-Romagna con il nostro Aceto Balsamico, completamente personalizzate e adatte a matrimoni, battesimi e comunioni. Insomma, da noi potete trovare tutto quello che cercate e anche di più! Qualora non fosse possibile per voi venirci a trovare fisicamente per apprezzare questo prodotto e tutte le sue numerose varietà, grazie al nostro e-commerce potete acquistarlo e farlo arrivare direttamente a casa vostra, ovunque voi siate. Una gita a Modena e presso Acetaia Marchi per un weekend indimenticabile Modena è un mix inconfondibile di eleganza storica e di tradizione culinaria: questo la rende certamente una meta irresistibile anche durante i mesi invernali. Le giornate più brevi, l’aria frizzante e le luci calde contribuiscono a decorare la città, andando a creare un’atmosfera unica e suggestiva. Passeggiare tra le sue vie e ammirare i suoi monumenti è, sicuramente, un’attività imperdibile, ma se vi state chiedendo cosa fare a Modena, anche visitare un’acetaia è un’occasione da non perdersi, poiché permette di compiere un viaggio all’interno della cultura e della tradizione unica di questo territorio, molto importante a livello culinario sia in Italia che all’estero. Questa è l’occasione migliore per scoprire ogni dettaglio sull’Aceto Balsamico, una gemma preziosa il cui valore viene riconosciuto a livello
Una visita guidata alla scoperta dell’aceto balsamico

Quando parliamo del vero Aceto Balsamico, quello DOP e IGP, è istintivo e immediato il collegamento con la città e con l’intera provincia di Modena. Qui, infatti, si trovano meravigliosi vigneti che producono dei particolari tipi di uve caratterizzate dalla giusta concentrazione di zuccheri e acidità. Queste uve si rivelano una materia prima di assoluta eccellenza proprio per la produzione di Aceto Balsamico. Se volete regalarvi una tappa del turismo enogastronomico o una visita che sia una esperienza sensoriale inimitabile per gusti e contenuti, allora vi consigliamo di prenotare una visita alla nostra acetaia. Grazie a questa meravigliosa esperienza potrete scoprire tutti i segreti di questo prodotto caratteristico del nostro territorio: ciò che vedrete, ascolterete e degusterete sicuramente vi conquisterà e vi lascerà un ricordo indelebile nella vostra memoria! Una visita che vi racconterà un’affascinante storia che parte dai Romani Le origini dell’Aceto Balsamico di Modena sono da ricercare secoli e secoli fa, poiché risalgono addirittura agli antichi Romani. Infatti, questo popolo per tradizione era solito cuocere il mosto d’uva per ottenere un condimento saporito per le pietanze, che aveva la prerogativa di conservarsi a lungo. A quei tempi, il balsamico non era ancora quello che conosciamo oggi, ma era un prodotto molto apprezzato, ritenuto un valido dolcificante e anche un prezioso medicinale: per questo motivo viene conosciuto con il termine “balsamico”. Tuttavia, bisognerà arrivare all’XI secolo per trovare un legame documentato tra l’Aceto Balsamico e Modena. Da quel periodo in poi, infatti, le testimonianze si sono moltiplicate fino ad intrecciarsi con la storia di importanti famiglie nobili, molto note in passato nel nostro territorio. Ce ne sono alcune che hanno tanto amato e incoraggiato la produzione di questo condimento. Dalla metà dell’Ottocento, questo prodotto enogastronomico è stato più volte il protagonista incontrastato di molte tavole… Nella storia più recente sono stati attribuiti al balsamico i meritati e prestigiosi riconoscimenti DOP e IGP, nonché tanti premi in Italia e in giro per il mondo. Durante una visita guidata alla nostra acetaia vi racconteremo tutte le parti più importanti dell’evoluzione del Balsamico e anche della nostra storia! Tra gusto, tradizioni e cultura: un percorso all’insegna del Balsamico Una visita all’acetaia è un’occasione unica per scoprire tutti i segreti del Balsamico e della sua produzione: infatti, è possibile conoscere e ammirare l’intera filiera produttiva e toccare con mano la qualità delle materie prime che caratterizza questo prodotto. Si potrà passeggiare per i vigneti per poi addentrarsi nei luoghi dove, con la sapiente maestria tramandata da generazione in generazione, tutto si compie. Ogni passaggio verrà illustrato in modo preciso e accurato sotto i vostri occhi, partendo dalla pigiatura delle preziose uve fino alla cottura del mosto e al suo trasferimento in botti realizzate in aromatici legni pregiati. È proprio all’interno di queste ultime che si compie l’invecchiamento, che dona al Balsamico il suo gusto caratteristico e tanto amato. Infatti, il nostro Aceto Balsamico si evolve e assorbe i sapori per tutta la durata della maturazione nelle botti e, una volta imbottigliato, conserva tutta la sua bontà per un lungo periodo, riuscendo a conquistare anche i palati più fini. Con questa straordinaria opportunità potrete comprendere e apprezzare pienamente il valore dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Potrete conoscere il lavoro, la pazienza, la costanza, la dedizione e la determinazione da cui nascono e che spiegano le caratteristiche che li hanno resi celebri e inimitabili. I nostri maestri acetai vi racconteranno tutta la cura e la passione che mettono per accertarsi che sulle vostre tavole possa arrivare un prodotto di altissima qualità e dal gusto inconfondibile. Un pezzo di tradizione anche a casa vostra: la nostra Bottega e l’e-commerce Alla fine della visita, non potete non visitare la nostra straordinaria Bottega, dove sono disponibili tutti i prodotti che prepariamo con grande cura e passione. I nostri maestri acetai potranno consigliarvi il tipo di Balsamico più adatto alle vostre necessità ed esigenze, che sappia soddisfare pienamente i vostri gusti e farvi vivere un’esperienza gustativa unica e inimitabile. Tra le diverse proposte che offriamo, potete trovare il Balsamico vestito a festa in una splendida confezione regalo accattivante e raffinata, caratterizzata da un design tradizionale e unico, adatta per essere data in dono. Ma non solo: se siete alla ricerca di bomboniere enogastronomiche originali, allora noi di Acetaia Marchi abbiamo quello che cercate. Infatti, creiamo le migliori bomboniere in Emilia-Romagna con Aceto Balsamico, così da poter celebrare ogni occasione, dalla comunione fino al matrimonio. Se non potete venire da noi fisicamente, ma siete curiosi di assaggiare la bontà dei nostri prodotti, allora potete visitare il nostro e-commerce, dove troverete il nostro catalogo con tutte le proposte che offriamo ai nostri clienti. Cosa aspettate? Venite a trovarci da Acetaia Marchi! Come avrete compreso, fare una visita alla nostra acetaia vi darà la possibilità di conoscere – sotto tutti gli aspetti – l’Oro Nero di Modena. Se vi state chiedendo cosa fare a Modena, la risposta è una visita guidata in una delle migliori Acetaie della città. I tour per Acetaia Marchi sono disponibili in diverse lingue per soddisfare gli estimatori di questo prodotto provenienti da ogni parte del mondo e sono un’ottima occasione in cui poter degustare il Balsamico di nostra produzione in modo semplice e veloce. Inoltre, se vorrete, potrete scoprire il gusto di tutta una serie di prelibate preparazioni in cui è protagonista: sono tantissime le bontà del territorio che vengono arricchite con l’Aceto Balsamico! Con le nostre visite guidate in acetaia desideriamo offrirvi molto di più di una semplice esperienza. Vi invitiamo a intraprendere un vero e proprio percorso enogastronomico, un viaggio straordinario attraverso i sapori, i profumi e le tradizioni che rendono unico il nostro territorio. Ogni passo della visita vi permetterà di scoprire la storia secolare dietro alla produzione del Balsamico, un prodotto simbolo della nostra terra. Dopo questa esperienza, starà a voi stabilire se preferite il profumo e la consistenza dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP o se amate l’IGP nella versione classica o biologica. Una
La salvaguardia dell’Aceto Balsamico: come tutelarlo al meglio

L’Aceto Balsamico è uno dei prodotti italiani più amati sia a livello nazionale che internazionale: conta, infatti, numerosi estimatori provenienti da ogni angolo del mondo. Proprio per questa grandissima ammirazione nei confronti di questo prodotto simbolo del nostro territorio, spesso si può incorrere anche ad imitazioni poco rappresentative dell’alta qualità dell’Oro Nero di Modena. Queste emulazioni vanno ad intaccare l’altissima reputazione e la qualità che caratterizzano il prodotto originale, rappresentante di una tradizione territoriale antichissima. Dunque, al fine di salvaguardare al massimo la qualità e l’autenticità del Balsamico, sono state stabilite alcune linee guida che determinano la sua originalità: scopriamo in questo articolo tutte le azioni messe in atto per preservare questo fantastico prodotto tradizionale! Le denominazioni del Balsamico Uno degli strumenti principali per garantire la protezione dell’Aceto Balsamico è rappresentato dall’utilizzo delle denominazioni di origine. Grazie a queste certificazioni, infatti, è possibile attestare la qualità e l’autenticità del prodotto acquistato, di cui viene riconosciuta l’originalità della produzione tradizionale. In generale, si parla di Denominazione di Origine Protetta (DOP) quando si identifica un prodotto originario di un determinato luogo, regione o, in casi eccezionali, di un determinato Paese. In questo caso, la qualità o le caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai suoi intrinseci fattori naturali e umani, con le fasi di produzione che si svolgono nella zona geografica delimitata. Parliamo, invece, di Indicazione Geografica Protetta (IGP) quando si identifica un prodotto anch’esso originario di un determinato luogo, regione o paese, alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità, la reputazione o altre caratteristiche. In questo caso, la produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata. Nel caso del Balsamico, parliamo di: Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP: questo Balsamico è un prodotto ricavato dai mosti delle uve tipiche della provincia di Modena. La denominazione DOP assicura che ogni fase della produzione avvenga nella zona specificata, che in questo caso comprende l’intero territorio della provincia di Modena, utilizzando metodi tradizionali tramandati di generazione in generazione. Aceto Balsamico di Modena IGP: in questo caso, il prodotto viene ricavato da mosti d’uva e aceto di vino affinati in recipienti di legno pregiato per un periodo di tempo variabile. La zona di produzione ricade nelle province di Modena e Reggio Emilia. La lotta alle contraffazioni del Balsamico Proprio per la popolarità del Balsamico, sono tanti coloro che voglio emularlo. Questo ha portato a numerosi problemi legati alla contraffazione, con prodotti che vengono venduti come “balsamico” che però non rispettano assolutamente gli standard di qualità che caratterizzano l’eccellenza del nostro territorio. Questi condimenti, che cercano di imitare l’originale, vengono etichettati in modo ingannevole come “balsamico” e suggeriscono falsamente una qualità superiore o una provenienza da Modena senza il rispetto delle normative DOP o IGP Inoltre, sono spesso realizzati senza seguire il processo tradizionale e con l’aggiunta di ingredienti come coloranti o additivi per imitarne il colore e il sapore autentico. Molti prodotti contraffatti, infine, non subiscono il lungo processo di invecchiamento distintivo del balsamico, riducendone in modo significativo la qualità. È dunque necessario operare un’educazione del consumatore, informando tutti coloro che acquistano questo prodotto delle differenze tra l’Aceto Balsamico autentico e le imitazioni, in modo tale da preservarne al massimo la reputazione. Il Balsamico, un’eccellenza da preservare Queste problematiche hanno portato alla sempre maggiore tutela del balsamico, che viene riconosciuto come un patrimonio gastronomico di inestimabile valore. Per promuovere al meglio la conoscenza di questa straordinaria eccellenza italiana vengono spesso organizzati eventi e degustazioni, con i maestri acetai che permettono ai visitatori di scoprire il lungo processo di produzione del prodotto con lo scopo di educare il pubblico sulle qualità distintive dell’Aceto Balsamico Tradizionale. Inoltre, anche le campagne di sensibilizzazione sono necessarie per distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. La protezione del balsamico è quindi fondamentale per mantenere intatta la sua qualità e reputazione a livello mondiale: grazie a regolamentazioni rigorose e all’educazione del consumatore, i produttori possono continuare a offrire un prodotto autentico e dalla qualità altissima, garantendo al contempo che le tradizioni vengano preservate per le generazioni future. La tutela della tradizione Per tutti questi motivi, quando si acquista un prodotto di questo tipo è sempre necessario diffidare da qualsiasi imitazione e affidarsi ai professionisti del settore, che sappiano rispettare le norme e la tradizione legata alla preparazione del balsamico. Grazie alle visite guidate in acetaia che proponiamo, potrai vedere con i tuoi stessi occhi la complessità e la cura con cui questo prodotto viene preparato dai nostri maestri acetai. Solo in questo modo sarà possibile comprendere pienamente l’importanza della scelta consapevole di un prodotto originale al posto di un’imitazione. Le visite in acetaia con degustazione per vivere un’esperienza unica Con i nostri tour guidati– disponibili in diverse lingue – potrai vedere i vigneti utilizzati per il balsamico e ascoltare la storia secolare che accompagna questo straordinario prodotto. Infine, grazie ad una degustazione, potrai provare sul tuo palato la bontà degli ingredienti, il sapore inconfondibile e il profumo distintivo dell’Oro Nero di Modena. Inoltre, potrai acquistare a Modena presso la nostra Bottega il prodotto più adatto alle tue esigenze: l’Aceto Balsamico di Modena IGP, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP oppure i Condimenti Balsamici di nostra produzione. Guidato dal consiglio e dalla passione dei maestri acetai, potrai fare un’esperienza unica. Scegli sempre la qualità: affidati ad Acetaia Marchi! Come già anticipato, l’Aceto Balsamico rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e tradizionale italiano e per questo motivo va il più possibile tutelato. Proprio per la sua versatilità, si presta molto a diverse combinazioni e a nuove soluzioni: ad esempio, noi di Acetaia Marchi creiamo anche bomboniere enogastronomiche dell’Emilia-Romagna per celebrare tutti gli eventi speciali nella vita di ciascuno. Ma non solo: le nostre confezioni regalo sono l’ideale per fare un presente ad un appassionato di balsamico. Insomma, qualsiasi sia la veste, questo iconico prodotto rimane la testimonianza della tradizione di questo territorio ed una gemma di inestimabile valore. Cosa aspetti? Vieni a trovarci e provalo subito!
Alcune curiosità sull’Aceto Balsamico

L’Aceto Balsamico di Modena è un prodotto conosciuto e rinomato in tutto il mondo: conta, infatti, numerosi estimatori che ne esaltano il suo sapore inconfondibile. Utilizzato in molte ricette, spesso si sente parlare di tutti gli abbinamenti possibili tra balsamico e i più disparati alimenti. Tuttavia, sono tanti i segreti che gravitano intorno all’Aceto Balsamico, ed il suo stesso legame profondo con il clima, il territorio e le tradizioni familiari locali lo rende una fonte di curiosità di cui molti vorrebbero approfondirne la conoscenza. Se sei tra queste persone, non ti preoccupare: in questo articolo ti sveleremo alcuni segreti legati a questo straordinario prodotto locale! Quanto conosci dell’Aceto Balsamico? Da dove deriva il termine “balsamico”, e come si assaggia nel modo migliore? In questo approfondimento potrai avere delle risposte a tutte le domande più curiose legate a questo prodotto conosciuto in tutto il mondo! Da dove deriva il termine “balsamico” Come mai questo aceto è conosciuto con il termine “balsamico”? La risposta è molto semplice, e va ricercata nell’origine di questo prodotto: infatti, inizialmente l’Aceto Balsamico era così chiamato in quanto in passato si riteneva avesse delle particolari virtù curative e terapeutiche, proprio come i balsami che nei secoli passati erano somministrati ai malati per curarli. Infatti, il termine deriva dal greco antico “balsamon”, che significa “lenimento”, e già nell’antica Roma il mosto cotto era consigliato a tutti coloro che soffrivano di mal di gola, disturbi delle vie respiratorie oppure a chi aveva problemi allo stomaco. Ma quanto c’è di reale in questa credenza? L’Aceto Balsamico, in realtà, ha effettivamente delle comprovate proprietà antisettiche ed è di aiuto alla digestione. La batteria del Balsamico è donna Che cosa si intende con il termine “batteria” di Aceto Balsamico? Questo concetto indica l’insieme delle botti di Aceto Balsamico di Modena che le famiglie custodivano in casa, tradizionalmente nei sottotetti delle abitazioni, dove è possibile sfruttare al meglio la forte escursione termica. La batteria, di solito, ha un numero dispari di botti, disposte dalla più grande alla più piccola, e il balsamico invecchia all’interno di tutte queste per un numero prestabilito di anni: questo processo può durare intere generazioni. Una volta la tradizione voleva che per ogni figlia femmina nata fosse costruita e avviata una nuova batteria, e che la ragazza, una volta adulta, la portasse in dote: il balsamico, dunque, rappresentava un vero e proprio patrimonio per la famiglia. Inoltre, spesso molte batterie avevano un nome femminile: questo a testimonianza del fatto che la terminologia del mondo del balsamico è strettamente legata alla donna. Alcuni esempi? Il termine “Madre dell’Aceto”, che indica la pellicola che si forma sulla superficie delle botti, oppure “Botte Madre” o “Badessa”, che si riferisce ad una grande botte che alimenta le altre batterie. Una pietra sulla botte Nelle acetaie tradizionali o in alcune foto di acetaie antiche, su ogni botte di legno è presente una pietra. Questo perché un tempo si usava chiudere le botti con una pietra, che per tradizione proveniva rigorosamente dal fiume Panaro o Secchia, con la convinzione che questo accorgimento servisse per dare all’aceto il gusto tradizionale che lo contraddistingue. Il motivo? La forma irregolare del sasso del fiume lascia passare un po’ di aria, che permette all’aceto di respirare e quindi di ossigenarsi per fermentare e risentire le escursioni termiche. La garza presente sul foro della botte, invece, serve per proteggerlo dall’ingresso di eventuali impurità. Oggi questa tradizione non è più seguita, ma in ogni batteria la chiusura delle botti mantiene le giuste condizioni di conservazione dell’aceto, permettendo il passaggio d’aria. La degustazione perfetta dell’Aceto Balsamico Come assaporare al meglio le caratteristiche dell’Aceto Balsamico di Modena? Gli intenditori non utilizzano mai un cucchiaio di metallo, perché questo fa reagire la vitamina C con l’ossigeno e conferisce al balsamico note ferrose che ne alterano il sapore. Infatti, è meglio utilizzare un cucchiaio di ceramica, perché questo materiale è privo di qualsiasi caratteristica che potrebbe andare a influenzare il processo di degustazione e permette di apprezzare al meglio le caratteristiche gustative ed olfattive di questo prodotto. Il metodo più antico contempla l’utilizzo delle proprie dita, mettendo alcune gocce di Aceto Balsamico tra il pollice e l’indice. In questo modo, il calore della pelle rende le peculiarità del balsamico più nette e si andrà ad esaltarne il gusto. Chi è l’oxologo? Questo termine tecnico indica l’esperto di Aceto Balsamico: la parola “oxologo” deriva dal greco “oxos” che indica, appunto, aceto. Questo professionista si impegna a seguire pazientemente tutte le fasi di produzione del balsamico, dalla cottura del mosto fino all’imbottigliamento. Questi esperti sono animati da una grande passione per questo prodotto, e nella loro attività mettono molta cura e attenzione: il rispetto per le tradizioni e la preparazione è, dunque, fondamentale. Se sei curioso di scoprire tutte le fasi di questo lungo processo, noi di Acetaia Marchi offriamo delle visite guidate nella migliore acetaia di Modena: grazie a questa esperienza potrai scoprire tutti i segreti della produzione del balsamico, passeggiare per i vigenti e godere di un’ottima degustazione per provare sul tuo palato l’altissima qualità dei nostri prodotti creati con passione. Le visite organizzate in acetaia sono disponibili in diverse lingue, per soddisfare la curiosità degli estimatori provenienti da tutto il mondo. Ti aspettiamo! I padri del balsamico Le figure che hanno reso grande l’Aceto Balsamico di Modena sono principalmente tre: il medico e naturalista Antonio Vallisnièri, che ha studiato le caratteristiche e le proprietà benefiche di questo straordinario prodotto e che nel XVIII secolo notò che già nel 1288 alcuni documenti attestavano la presenza del balsamico nella corte di Obizzo II d’Este. Importantissimo anche il produttore Francesco Aggazzotti, che nel 1862 scrisse all’avvocato Pio Fabriani la perfetta formula per ottenere un ottimo balsamico, che ancora oggi è la base di partenza del disciplinare. Infine, è necessario citare anche il chimico Fausto Sestini, che nel 1863 compì il primo studio scientifico sul prodotto, determinandone composizione chimica e caratteristiche fondamentali che lo distinguevano dagli altri aceti presenti nel mondo. La passione di Acetaia Marchi L’Aceto
Un pezzo di storia dell’aceto balsamico di Modena: il monaco Donizone

La storia dell’aceto balsamico di Modena affonda le sue radici in un passato lontano, ma ancora oggi risulta un prodotto estremamente attuale ed adatto a tutte le occasioni, spesso usato anche come cadeau per celebrare momenti da ricordare. Tuttavia, la sua diffusione nasconde episodi incredibili e curiosità che rendono questo prodotto tipico del nostro territorio ancora più speciale: un pezzo di questa storia porta addirittura la “firma” del monaco Donizone. Siete curiosi di sapere di cosa si tratta e cosa successe tanto tempo fa? Oggi ve lo raccontiamo noi di Acetaia Marchi in questo articolo, partendo dalle sue origini più lontane fino ad arrivare ad oggi e alle nuove proposte più in voga! Un monaco e il suo poema mai consegnato alla protagonista Tra l’XI e il XII secolo visse un monaco benedettino di nome Donizone. Egli abitava all’interno del monastero di Canossa, di cui più tardi divenne abate. Il monaco scrisse “Vita Mathildis”, un poema in due libri, il cui titolo effettivo fu “De principibus Canusinis”. Ma perché questo monaco è entrato a gamba tesa a far parte della storia dell’aceto balsamico di Modena? In queste pagine il monaco raccontò una parte della vita della Contessa Matilde di Canossa, più precisamente di ciò che accadde negli ultimi anni. Alla fine, dovette aggiungere anche un capitolo che parlava della sua morte. Quest’ultima si verificò nel luglio del 1115, prima ancora che ella potesse leggere l’opera scritta espressamente per lei. Un altro capitolo aggiuntivo, quello finale, fu invece dedicato all’arrivo a Canossa dell’imperatore Enrico V, che avvenne nella primavera dell’anno successivo alla morte della donna. Dalle gesta eroiche alla storia dell’aceto balsamico di Modena L’intento del monaco era quello di scrivere un poema che elogiasse la dinastia dei Canossa ed in particolare la Contessa Matilde, rendendo tutta la stirpe ancor più eroica agli occhi dei lettori. Proprio per questo, l’uomo si impegnò molto per dare enfasi ad ogni più importante evento accaduto. Il monaco fu l’unico testimone di tanti fatti realmente accaduti e sono questi che danno vita al suo poema. Tra i suoi racconti c’è anche la parte che si interseca con la storia dell’Aceto Balsamico di Modena. Infatti, il testo narra che al tempo di Matilde si produceva il balsamico. Donizone parlò di questo nettare che, già nel 1046, si produceva proprio nella rocca di Canossa. Quando il re e futuro imperatore Enrico II passò nel territorio di Piacenza, decise di mandare un messaggero al padre di Matilde, ovvero il marchese Bonifacio. Costui era incaricato di chiedere al regnante di Canossa di poter avere un po’ di quell’Aceto tanto apprezzato e lodato e la cui fama era arrivata fino alle orecchie del futuro Imperatore: senza esitare il marchese mandò in dono all’imperatore il Balsamico prodotto nella sua rocca, mettendolo inoltre all’interno di una preziosa botticella d’argento. Questo fatto è oramai parte della storia dell’Aceto Balsamico di Modena e della nostra tradizione e ci fa capire quanto questo alimento fosse molto apprezzato già all’epoca: un dono per principi, re ed Imperatori! Un’interessante curiosità Nonostante la narrazione, il monaco Donizone non usò mai la parola “balsamico” all’interno dei suoi testi. Questo, però, non deve destare alcun dubbio: l’Aceto di cui parla è sicuramente quello che conosciamo oggi ma l’attributo balsamico è arrivato più recentemente. Per la precisione, questo termine venne usato per la prima volta nel 1747 all’interno del Registro delle vendemmie e vendite dei vini e negli inventari ducali della Reggia Estense di Modena. La storia dell’aceto balsamico di Modena è cominciata proprio tanto tempo fa! Insomma, l’aceto balsamico affonda le sue origini in un passato lontano. Le ipotesi dicono che sia nato per caso, grazie ad una persona che si dimenticò del mosto cotto d’uva (la saba, usata ancora oggi come dolcificante) all’interno di un vaso. Dopo un po’ di tempo se ne accorse e lo assaggiò, scoprendo dunque la bontà di questo straordinario prodotto. L’acetificazione aveva infatti iniziato il suo corso naturale e da quell’assaggio nacque pian piano il processo di produzione che conosciamo oggi e che conobbe anche la stessa famiglia della Contessa Matilde. Se non fosse stato per il monaco Donizone, chissà se avremmo mai conosciuto questa piccola parte di storia dell’Aceto Balsamico di Modena legata alla rocca di Canossa! L’aceto balsamico oggi: le novità proposte Ancora oggi l’Aceto Balsamico rimane più che mai attuale, oltre ad essere uno dei prodotti tipici della zona di Modena più conosciuti e apprezzati nel mondo intero. Si tratta infatti di un’eccellenza gastronomica che si avvale di una tradizione che, come abbiamo visto, affonda le sue radici in un passato lontano e che comunque ha mantenuto nel corso dei secoli una storia che viene tramandata di generazione in generazione. Contando numerosi estimatori in tutto il mondo, spesso viene acquistato come souvenir quando si visitano queste zone in Italia oppure viene regalato per celebrare dei momenti speciali. Apprezzato in ogni forma, è il dono perfetto quando è racchiuso in una confezione regalo. Viene inoltre utilizzato anche nella veste di bomboniera enogastronomicha per le occasioni speciali. Che sia un matrimonio, un battesimo oppure una comunione, il balsamico è sempre perfetto per soddisfare le esigenze anche dei palati più fini! Inoltre, se volete assaggiare personalmente la bontà di questo prodotto e siete curiosi di scoprire il tradizionale processo di realizzazione di questa squisita gemma del territorio, tra le cose da fare a Modena c’è sicuramente una visita guidata in acetaia. A partire da una passeggiata rilassante nel vigneto fino alla degustazione dei prodotti da noi preparati con cura, i nostri esperti vi accompagneranno in questo viaggio alla scoperta della storia e dei segreti del Balsamico. Questa straordinaria esperienza all’interno di Acetaia Marchi sarà una festa per i vostri occhi e per le vostre papille gustative! Le migliori acetaie di Modena Noi di Acetaia Marchi siamo tra le migliori acetaie della zona di Modena: nella nostra Bottega potrete assaggiare personalmente gli straordinari prodotti che prepariamo con grande cura ed attenzione, nel completo rispetto della tradizione del balsamico. I nostri esperti, inoltre, sapranno consigliare
Il Ministero della Cultura sostiene la candidatura del Balsamico per l’Unesco

Una notizia importantissima per il mondo della produzione del balsamico: il Ministero della Cultura, infatti, ha deciso di sostenere, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, la candidatura “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare di Modena e Reggio Emilia” a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Questo concetto è stato ribadito da Francesco Gilioli, Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura. Il motivo è semplice: infatti, nell’Aceto Balsamico di Modena c’è una tradizione ed una storia incredibile, che meritano di essere celebrate e che devono essere conservate. UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la cultura, l’educazione e l’informazione è intenzionata a portare avanti la candidatura avanzata già nel 2019 in cui è presente l’importante aspetto immateriale che caratterizza questo tipo di riconoscimento, in quanto è qualcosa di pervasivo e localizzato sul territorio. L’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio Unesco Questa candidatura per riconoscere l’Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale dell’Unesco era stata presentata già a partire dal 2019, e ad oggi questo progetto è al vaglio del Ministero della Cultura. Una volta portata a termine l’approvazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco, anche questa richiesta verrà riattivata, con la speranza che anche questo percorso nel giro di qualche anno riesca ad ottenere un riconoscimento di questo valore, che significherebbe vedere riconosciuta la tradizione di un territorio, ma soprattutto quella di tante famiglie e di tanti imprenditori modenesi e reggiani che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo di questo straordinario prodotto. Questa notizia è stata diffusa a Milano il 25 marzo da Stefano Bruno Galli, consigliere per i rapporti con gli enti territoriali e locali in materia di valorizzazione del patrimonio culturale del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione della conferenza inaugurale della prima edizione del “Balsamic day”, una giornata istituita a livello nazionale e totalmente dedicata all’Aceto Balsamico di Modena. Il 25 marzo, infatti, è l’anniversario del riconoscimento ufficiale da parte del ministero dell’Agricoltura dell’impatto dell’industria dell’Aceto balsamico di Modena sulla gastronomia e sulla cultura italiana avvenuto nel 1993. Una tradizione di Modena famosa in tutto il mondo La scelta di candidare questo gustoso prodotto celebrato in tutto il mondo è nata a partire dal territorio e dalle comunità locali, che hanno dato vita ad un iter che ha coinvolto numerose famiglie e imprese localizzate nelle province di Modena e Reggio Emilia rappresentative della tradizione, della storia e dell’identità dell’Aceto Balsamico sul territorio. Infatti, si parla spesso dell’importanza dell’autenticità e della tutela dell’Aceto Balsamico, un tema fondamentale per uno dei prodotti più esportati al mondo con il 92% della produzione che raggiunge addirittura 130 Paesi, ma che è anche tra i più imitati. In questo frangente diventa quindi necessario il sostegno delle istituzioni, un gesto che va a ribadire l’importanza della produzione all’interno del nostro Paese, dimostrando una grande attenzione e sensibilità verso il lavoro delle imprese e delle opportunità che hanno saputo cogliere sviluppando strategie di posizionamento sui mercati esteri anche a lungo termine. La produzione del balsamico La tradizione legata a questo prodotto è lunghissima e ricchissima di storia, ed è parte del DNA del territorio modenese. Le sue origini risalgono a un tempo lontano e a luoghi esotici, ed il suo consumo risale già a partire dal 4000 a.C. con i Babilonesi, che lo ricavavano dalla fermentazione di datteri, fichi, albicocche e lo usavano come condimento o per conservare altri alimenti. Tuttavia, le radici dell’Aceto Balsamico della Tradizione sono da ricercare nella consuetudine di cuocere il mosto: di questa pratica c’è testimonianza in Egitto ma è proprio tra i Romani che la produzione di mosto cotto diventa un’attività comunemente praticata, citata anche da Virgilio nelle Georgiche. Successivamente, presso le corti degli Este, prima a Ferrara e successivamente a Modena, erano utilizzati dei prodotti che possono essere considerati i precursori dell’Aceto Balsamico di Modena che, come oggi sappiamo, ha caratteristiche del tutto diverse dal Balsamico della tradizione. Infatti, quando gli Estensi nel 1598 si trasferirono a Modena scoprirono un aceto sconosciuto ai più, prodotto a livello familiare e in ambienti ristretti e con caratteristiche diverse. Per la prima volta, nel 1747 sui registri delle cantine segrete della Corte Estense fu denominato ‘aceto balsamico’, precedentemente conosciuto come ‘aceto del Duca’, a sottolinearne la sua essenza molto preziosa. Dal XVIII secolo in poi aumentano le notizie sul Balsamico, anche se intorno a questo prodotto permane il riserbo delle famiglie che lo possiedono. Ma è nell’Ottocento che si trovano testimonianze fondamentali riguardo all’utilizzo del solo mosto cotto per produrre quello che oggi è il Balsamico della tradizione. Cosa fare a Modena: una visita in Acetaia Questo aspetto interessante della tradizione viene raccontato durante le visite guidate in Acetaia Marchi che organizziamo per tutti gli appassionati. Questi momenti sono occasioni preziosissime in cui è possibile immergersi totalmente all’interno di questo straordinario mondo governato dai sapori. Grazie ai maestri acetai, verrete accompagnati all’interno della produzione dell’Aceto Balsamico, scoprendo tutti i segreti legati alla sua creazione e visitando i luoghi in cui viene conservato. Partendo da una passeggiata all’interno delle viti, si passa poi all’interno dell’acetaia, dove il prodotto viene conservato all’interno di botti di diversi tipi di legno, che conferiscono all’aceto il suo sapore caratteristico ed apprezzato in tutto il mondo. Le visite, disponibili in diverse lingue per permettere a tutti i visitatori di scoprire tutte le curiosità del prodotto, comprendono anche una degustazione delle diverse tipologie di aceto da noi prodotte: in questo modo, sarà possibile provare in prima persona l’altissima qualità degli ingredienti utilizzati e lo straordinario risultato finale. La Bottega per i tuoi acquisti! Al termine di questo straordinario percorso è possibile visitare la nostra Bottega, un luogo speciale dove potrete portare a casa vostra un piccolo pezzo di questo territorio. Qui, sarete supportati nella scelta del prodotto più adatto al vostro palato grazie al rapporto diretto con i venditori, che saranno felici di consigliarvi e di rispondere a tutte le vostre domande. Questo contatto crea un’esperienza preziosa, che rende l’intera visita un momento coinvolgente per i nostri visitatori e clienti.
L’aceto balsamico: un po’ di storia… e dopo un tour guidato in acetaia!

La storia dell’aceto balsamico è profondamente legata al territorio modenese e affonda le sue radici in una tradizione secolare. Quest’ultima, nel 2000, ha portato il prodotto tradizionale ad ottenere la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.). Nel 2009, invece, ha permesso al condimento realizzato con l’aggiunta dell’aceto di vino al mosto cotto di essere inserito dalla Commissione Europea nel registro delle produzioni I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). Vediamo quali sono le principali tappe del balsamico, dal passato ad oggi, e come saperne di più grazie a un tour guidato in acetaia. Le tracce nell’Antica Roma Tutti noi sappiamo che l’aceto balsamico è di origine italiana, ma pochi di noi sanno che la storia di questo condimento ha origini antichissime. Troviamo, infatti, alcune tracce della sua produzione e del suo utilizzo già presso le civiltà mediorientali del III millennio a.C. e, soprattutto, durante il periodo degli antichi Romani. È proprio presso questi ultimi che nacque la cottura del mosto d’uva, tipica del processo di produzione dell’aceto balsamico che si può osservare durante un tour guidato in acetaia. Inizialmente, però, il mosto non veniva usato come condimento. Di tale utilizzo troviamo traccia nel primo libro delle Georgiche di Virgilio. Più nello specifico, all’interno di esso si parla di una donna della zona emiliana che cuoceva il mosto per riporlo in botti e consumarlo successivamente. Alla corte degli Estensi Nel corso dei secoli, l’antenato del balsamico ha subito numerosi cambiamenti. Tuttavia, le prime concrete testimonianze riguardanti un condimento della zona modenese, simile all’aceto balsamico, risalgono al trasferimento della famiglia degli Estensi da Ferrara a Modena. Nei registri delle cantine segrete estensi, relative all’anno 1747, si parla proprio di questo interessante prodotto enogastronomico. L’invasione napoleonica e il commercio dell’aceto balsamico Fino al 1796, anno dell’invasione napoleonica, l’aceto balsamico era un condimento presente solo sulla tavola dei duchi estensi. Dopo l’arrivo di Napoleone in Italia, questo prodotto cominciò ad essere conosciuto e venduto anche al di fuori del Ducato di Modena. I produttori cominciarono a presentarlo in numerose esposizioni internazionali, riscuotendo un grande successo. È possibile inoltre far risalire al XIX secolo l’affermazione delle prime dinastie di produttori dell’oro nero balsamico, che ancora oggi sono parte del Consorzio di Tutela. L’aceto balsamico oggi Nel 1933 il balsamico venne riconosciuto in via ufficiale dal Ministro dell’Agricoltura Giacomo Acerbo. È nel 1965, invece, che nella Gazzetta Ufficiale venne inserito il primo disciplinare sulle “Caratteristiche di composizione e modalità di preparazione dell’Aceto Balsamico di Modena”. Con il passare del tempo, questo condimento si è sempre più diffuso. Ha ottenuto un apprezzamento maggiore, anno dopo anno. L’Aceto Balsamico di Modena di Acetaia Marchi e il tour guidato in acetaia Come dicevamo all’inizio, dalla diffusione e dall’apprezzamento ottenuti nel tempo, il balsamico è arrivato ad ottenere dei riconoscimenti importantissimi. Noi di Acetaia Marchi ne siamo fieri e per questo produciamo il nostro aceto dando valore alla tradizione e usando uve di prima qualità. Non usiamo conservanti o altre sostanze che possono alterare l’autenticità del condimento. Proponiamo solo prodotti capaci di garantire un’esperienza culinaria unica e indimenticabile. Portate in tavola il gusto della tradizione grazie all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. e all’Aceto Balsamico di Modena I.G.P. proposti da Acetaia Marchi. Poi, non esitate a prenotare un tour guidato in acetaia, durante il quale scoprirete come viene prodotto questo delizioso e prezioso condimento. Di certo non ve ne pentirete!